Dalle atlete paraolimpiche ai giubbotti salvagente per i migranti bambini: in dieci anni con La Via della solidarietà Emil Banca ha raccolto 3 milioni di euro per finanziare tante iniziative nate dal basso.
Sono stati ristrutturati oratori e sale comuni, acquistate attrezzature e promosso rassegne teatrali. Le raccolte sono servite a rifare palestre, organizzare corsi per anziani, dare un servizio migliore alle persone in difficoltà e a centinaia di altre attività, finalizzate al bene comune, promosse negli ultimi 10 anni da quasi 300 realtà emiliane del Terzo settore, dalle polisportive alle parrocchie passando per cooperative e associazioni. Grandi, come Libera, o piccolissime, come le tante Proloco di provincia che hanno trovato in rete un modo per finanziare le proprie attività.
La prima campagna di crowdfunding promossa da Emil Banca attraverso la Via della solidarietà è servita a tre atleti della squadra non vedenti del Paraclimbing CUS Bologna a trovare le risorse per gli allenamenti in vista della loro partecipazione ai Campionati Europei e mondiali di arrampicata sportiva. Servivano 10 mila euro per pagare le trasferte, in poco più di un mese, dopo un corso di formazione e la pubblicazione della campagna sul sito gestito dall’associazione bolognese Ginger offerti dalla banca, grazie a 129 donatori, ne raccolsero 10.015.
L’ultima campagna pubblicata invece è un pugno allo stomaco.
La dimostrazione dell’abisso in cui sta lentamente scivolando l’umanità. Anche in questo caso, l’obiettivo è di raccogliere 10 mila euro. A chiederli sono un gruppo di architetti, designer e professionisti della comunicazione provenienti da culture e Paesi diversi che nel 2022 hanno fondato l’Aps, Ánako. “La nostra intenzione è utilizzare la nostra esperienza per usare il design come strumento di solidarietà”, si legge nella campagna pubblicata nella sezione che sul sito www.ideaginger raccogliere tutte e 283 (al momento in cui scriviamo questo articolo, ndr) le campagne promosse con il contributo e la formazione offerta da Emil Banca con il progetto La Via della Solidarietà.
“Ogni giorno, nel Mediterraneo, due bambini muoiono in mare. Affogano mentre cercano la salvezza in braccio ai loro genitori. Affogano perché non ci sono giubbotti di salvataggio pensati per loro”, continuano i “progettisti” della campagna di crowdfunding che hanno deciso di mettere le loro conoscenze al servizio dei migranti del Mediterraneo. “Il nostro mestiere è trasformare idee in realtà, progettando e realizzando oggetti che migliorano la vita delle persone – spiegano – In questo spirito, abbiamo ideato, prototipato e testato due modelli innovativi di giubbotto di salvataggio: uno dedicato ai più piccoli e l’altro pensato per le mamme con neonati”. Donando, dai 5 ai 2 mila euro, si raccoglieranno fondiper fare arrivare i primi 500 giubbotti Canguro (questo il nome del prototipo) alle Ong che si occupano dei salvataggi in mare. 500 euro serviranno per realizzare i campioni destinati alla certificazione (Cher costa circa 2 mila euro). Con i restanti 7500 euro si produrranno e si consegneranno alle Ong che fanno soccorso in mare almeno 500 salvagenti. A un mese dalla fine della campagna, Anko aveva raccolto già oltre la metà di quanto chiesto. Se si supererà la soglia dei 10 mila, si procederà alla realizzazione di un ulteriore prototipo di salvagente, questa volta pensato per i bambini sotto i 6 anni.
Partita nel 2015, con la Via della solidarietà sono stati complessivamente raccolti oltre 3 milioni di euro tutti destinati ad attività finalizzate al bene comune. “Il segreto è la formazione – spiega il direttore generale di Emil Banca, Matteo Passini – in questi anni, con i tecnici di Ginger, abbiamo insegnato a diverse centinaia di persone come utilizzare uno strumento che si è rivelato decisivo per le attività dedicate al bene comune. Uno strumento che ha moltiplicato i nostri sforzi riuscendo a reperire quelle risorse che altrimenti nessuno, da solo, avrebbe la forza o la possibilità di mettere in circolo”.
Nel 2015, anno di lancio del progetto, furono pubblicate tre campagne che complessivamente raccolsero poco più di 15 mila euro. Col passare degli anni l’attività di formazione e promozione del crowdfunding civico è cresciuta in maniera esponenziale, con le campagne che dalle quattro publicate nel 2016 (che raccolsero in tutto poco più di 30 mila euro) alle 59 dello scorso anno, che complessivamente hanno raccolto più di un milione di euro.
