Nel bosco, per riscoprire la ricchezza dei suoi doni e la gioia di essere connessi con noi stessi e con la natura.
Forse quest’anno, complici i tanti allarmi che si sono susseguiti in questi mesi, dalla pandemia, alla guerra in Europa, all’estate più calda di sempre (che magari sarà la più fresca, dei prossimi 10 anni) e in ultimo all’esplosione dei prezzi dell’energia, sarà l’anno della riscoperta dei boschi come fonte, rinnovabile, ecologica e sostenibile, di ricchezza.
Il bosco e i suoi frutti, dalla legna, alle castagne, ai funghi, agli altri innumerevoli doni materiali e immateriali che ci dona, fanno parte da sempre della vita di noi esseri umani, anche se con l’industrializzazione e l’urbanizzazione di massa, ci siamo progressivamente allontanati da esso.
Ma basta una passeggiata nei boschi in autunno, per sentire quanto sia forte il richiamo che alberi, animali e naturalezza dei boschi, esercitano su di noi esseri umani.
Boschi e foreste, saranno nei prossimi decenni, i nostri principali alleati nel mitigare i danni causati dal cambiamento climatico che, è necessario ricordarlo sempre, è causato dal modello di sviluppo e di consumo che abbiamo adottato nel “nord” del mondo, negli ultimi 70 anni.
Ora, dopo molti decenni di oblio, ci accorgiamo che l’antica saggezza dei nostri nonni, che si prendevano cura dei boschi e dei pendii per la loro stessa sopravvivenza, può essere anche una vera ricchezza. Prendersi cura di un bosco, pulirlo, tagliare e rinnovare le piante, gestirne i prodotti, dalla legna sempre più preziosa, ai frutti prelibati che il bosco produce, oltre che un ottimo modo per mantenersi in forma, è un vero toccasana per la nostra mente e il nostro spirito.
E’ un modo naturale per riconnetterci con noi stessi e la natura.
Personalmente trovo che sia il modo perfetto per ritrovare me stesso, la mia anima e per sentirmi vivo.