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La mia banca è disarmata

Scegliere istituti di credito che come Emil Banca adottano politiche di investimento responsabili significa contribuire attivamente alla promozione della pace. Informarsi è semplice: su www.banchearmate.org l’elenco completo delle aziende italiane più esposte in questo mercato che solo nell’ultimo anno è cresciuto di quasi il 7%. 

Duemila miliardi e trecento milioni di euro. A tanto ammonta la spesa militare mondiale secondo il dato fornito dall’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (SIPRI). Questo triste record si combina con l’impennata in borsa delle principali aziende produttrici di armi, in due date chiave degli ultimi due anni: il 24 febbraio 2022, quando la Russia ha invaso l’Ucraina, e il 7 ottobre 2023 quando si è riacceso il conflitto israelo-palestinese in Medio Oriente.

La crescita di questa spesa nel 2023, rispetto all’anno precedente, è stata del 6,8%, cifra che, facile a dirsi, è stata sottratta ad altre voci, decisamente più produttive per il bene comune, come la sanità e l’istruzione. Per capire meglio di cosa stiamo parlando, c’è un interessante studio dell’International Peace Bureau che traduce, ad esempio, il costo di un caccia F-35 in posti letto di terapia intensiva: 3.244, o quello di un sottomarino nucleare in ambulanze: 9.180. 

Non c’è alcun dubbio: la guerra è una macchina da soldi

 Per questo c’entra con la finanza e quindi con le banche. E per questo è un tema che deve interessare tutti, anche i più piccoli risparmiatori che spesso, purtroppo, non sono a conoscenza del fatto che i loro soldi potrebbero essere utilizzati per finanziare l’industria bellica.

Essere consapevoli di come e dove vengono investiti i propri soldi permette di prendere decisioni informate e di allineare i propri investimenti con i propri valori etici. 

È tutt’altro che banale affermare che scegliere banche che adottano politiche di investimento responsabili, significa contribuire attivamente alla promozione della pace, della sostenibilità ambientale e del rispetto dei diritti umani.

È possibile essere informati su questo aspetto? Certamente. Nel 2023 oltre 959 miliardi di dollari sono stati destinati dalle istituzioni finanziarie a supportare la produzione e il commercio di armi (da un rapporto commissionato da Fondazione Finanza Etica e Global Alliance for Banking on Values). 

In Italia c’è una legge, la 185 del 1990, che permette il monitoraggio di questo tipo di operazioni di finanziamento effettuate delle banche. C’è in sostanza l’obbligo di rendere pubbliche le attività degli istituti di credito, italiani ed esteri, coinvolti nel settore dell’esportazione italiana di armamenti. Questa legge ha permesso finora di poter sapere quali banche finanziano il mercato delle armi. In Italia, ad esempio, le banche che investono di più in armi sono Unicredit, Intesa San Paolo e Deutsche Bank. L’elenco completo è disponibile su www.banchearmate.org.

La responsabilità individuale nell’uso del denaro è un aspetto cruciale per costruire un futuro più etico e sostenibile. Essere consapevoli di dove vengono investiti i propri risparmi non solo protegge da rischi finanziari, ma contribuisce anche a creare un mondo più giusto e pacifico.

Le cosiddette banche armate rappresentano un ostacolo a questi obiettivi, ed è compito di ciascun risparmiatore fare scelte informate e consapevoli, orientando i propri investimenti verso istituzioni che rispettano i valori della trasparenza, della sostenibilità e della responsabilità sociale.

Durante l’assemblea generale di Emil Banca che lo scorso maggio ha visto la partecipazione di circa 5 mila soci, in tanti hanno sollevato la questione chiedendo rassicurazioni sulla posizione della loro Banca. Questa preoccupazione è comprensibilmente aumentata in questo momento storico in cui i conflitti stanno assumendo connotati sempre più globali.

È pertanto opportuno rassicurare tutti gli stakeholder della banca di credito cooperativo emiliana sul fatto che essa adotta rigorose politiche di esclusione dei finanziamenti alle armi e non solo. Come riportato nel Rapporto Sociale della Bcc, e stabilito dalle politiche del Consiglio di Amministrazione, la lista dei comportamenti che prevedono l’esclusione del credito è molto ampia. In pratica, viene escluso tutto ciò che non è coerente con i principi di eticità ai quali la banca si ispira.

Per questo Emil Banca rappresenterà sempre un’alternativa valida e sostenibile alle banche tradizionali, soprattutto per chi desidera investire i propri risparmi in modo etico. Perché è una banca mutualistica che da sempre opera con principi di cooperazione e solidarietà, mettendo al centro il benessere delle sue comunità, il rispetto per l’ambiente e che, soprattutto, ha a cuore la pace.

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