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Autunno e ritmi

Già saprai che l’autunno è un tempo che chiama un ritmo lento, dopo il caldo e la luce dell’estate che ci ha portati maggiormente fuori dai nostri gusci, svestiti dei nostri abiti formali per godere (e soffrire) delle calde giornate estive spesso all’aria aperta durante le lunghe serate fuori dalle nostre case, insieme agli amici o in viaggio o in solitari momenti di evasione e libertà.
Se l’estate è una stagione estroversa, l’autunno è decisamente introverso.

L’autunno richiede di rientrare

La temperatura cambia, si alternano fredde mattinate a caldi pomeriggi soleggiati che sfumano in fresche serate, i nostri corpi se ne accorgono e faticano ad abituarsi rapidamente a questi sbalzi giornalieri. Si esce la mattina con il giubbotto, si rientra il pomeriggio in mezze maniche un po’ frastornati e stanchi.

E allora che fare?

Ovviamente potersi ritagliare il tempo lento di adattamento al cambio stagione sarebbe la scelta preferita dai nostri corpi, fare come la natura che lentamente cambia colore trasforma il verde e l’azzurro in giallo, arancione, rosso e grigio e si prepara alla trasformazione ciclica e naturale. Gli animali dormono al sole o cercano rifugio per i prossimi mesi freddi.
Autunno è organizzazione velata di romanticismo, mi porta al fuoco della stufa a legna e ai cibi caldi assaporati lentamente.
Eppure il passaggio di stagione a volte è talmente rapido da essere quasi violento, si riparte alla grande e settembre e ottobre sono forse tra i mesi più stressanti dell’anno, ricomincia il lavoro con nuovi progetti, riaprono le scuole con interrogazioni e compiti in classe e a volte si aggiunge lo sport che diventa un “devo” e non più un piacere per il corpo e la mente.

Tutto questo spesso non è immediatamente evitabile ma è SEMPRE MODULABILE.

Abbiamo un margine enorme di azione sulle nostre vite che nemmeno immaginiamo; possiamo iniziare ad adattare impegni e doveri a noi e non il contrario. Sapersi ascoltare è proprio questo, iniziare a ritornare ad un ritmo più rispettoso e buono per il nostro corpo e la vita che scegliamo di fare, per vivere pienamente e non “per tirare avanti”. Questo sforzo, questa fatica sono inutili. Il corpo finisce per reagire con continui raffreddamenti, fastidi e dolori.

Un modo più leggero e spesso più semplice di vivere esiste, richiede di iniziare a sciogliere certe rigidità, osservare certi schemi che sono appresi e si portano avanti senza un motivo reale.
VEDERE ciò che è NECESSARIO OGGI che è diverso da ciò che era necessario ieri.
Questa è la mia sfida, in ogni autunno.

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