![Filtri solari ecologici](https://www.bioesostenibile.it/wp-content/uploads/2023/06/Filtri-solari-eco.jpg)
D’estate le occasioni e la voglia di godersi un po’ di sole aumentano. I benefici della luce solare sono molti, ma proteggere la pelle, il nostro organo più esteso, è essenziale.
Come farlo in modo ecologico?
Recenti studi hanno rivelato che svariate sostanze chimiche contenute nei classici solari sono fortemente nocive per l’ecosistema marino. A soffrire, in particolare, sono pesci, meduse, alghe e, soprattutto, i coralli, che subiscono un processo di sbiancamento e non riescono a svilupparsi correttamente. Se pensiamo che ogni anno vengono disperse nei mari circa 14.000 tonnellate di crema solare, l’uso di un prodotto eco-friendly diventa una scelta di protezione del nostro pianeta.
Optiamo, allora, per un filtro di tipo fisico e non chimico.
Forse non tutti sanno, infatti, che le creme solari possono funzionare secondo due diversi meccanismi di protezione dai raggi UV.
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I filtri chimici sono sostanze di sintesi, in grado di catturare parte dei raggi solari, la cui energia viene poi rilasciata sotto forma di calore. Sebbene efficaci e più economici, questi filtri sono accusati di esser nocivi per la biodiversità. Ne fanno parte l’ossibenzone e l’octinoxate, banditi recentemente da Hawaii e Caraibi, proprio per proteggere la barriera corallina.
Più “green” sono invece i filtri fisici. Si tratta di particelle minerali che, in virtù della loro opacità, riescono a riflettere i raggi solari. Un po’ come uno specchio, proteggono la pelle respingendo gli UV, senza intrappolarne il calore. I principali in commercio sono il noto ossido di zinco, utilizzato per le sue proprietà lenitive contro gli arrossamenti da pannolino, e il biossido di titanio. La loro efficacia è comprovata, tanto che entrambi sono annoverati dal Regolamento Europeo sui cosmetici tra le protezioni solari.
![Filtri solari ecologici](https://www.bioesostenibile.it/wp-content/uploads/2023/06/Filtri-solari-eco1.jpg)
Queste sostanze, oltre ad esser meglio tollerate dalla cute, sono quasi sempre presenti nelle creme al naturale e sono pertanto più amiche dell’ecosistema marino.
Facendo attenzione a preferire, inoltre, quei solari privi di parabeni e non ridotti in nanoparticelle, ci assicuriamo di proteggere la nostra pelle in modo ancora più sostenibile.
Un ultimo gesto di consapevolezza, è quello di non gettare le vecchie creme, ma di impiegarle in modo alternativo, ad esempio per pulire pellame o metalli, cimentandoci così nel Ri-uso, una delle tre “R” che, con il Riciclo e la Riduzione, possono salvare il pianeta.