Apprezzare il presente, vivere il momento, sollevare la mente dalle attese per il futuro e dai rimpianti del passato.
E’ mattina presto. La luce i colori e i suoni di quest’alba di maggio, “sanno” già dell’estate che sta arrivando. Sorseggio il caffè sulla terrazza, gustandomi la brezza mattutina e penso ai tanti impegni di questa giornata. All’improvviso tutto mi sembra perfetto! E’ un lampo, un attimo di “assoluto”! Il mio corpo e la mia mente “risuonano” con le foglie mosse dal vento leggero e con il volo e il canto allegro dei passeri. E’ la felicità!
Dura solo un attimo, purtroppo… Poi la mente, ritorna a fare da padrona dei miei pensieri e tutto torna normale, razionale. Penso tra me e me: “è durato poco, ma è stato splendido”.
Mi torna alla mente una frase del Dalai Lama, che ho vista scritta in un quadretto con la sua foto, appeso in un agriturismo piemontese (che profumava molto di Tibet).
Diceva: “Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.”
E’ proprio vero, di una verità assoluta, quasi scontata!
In questa bella mattina di sole, se penso a tutte alle mie preoccupazioni, ai miei piccoli tormenti, alle mie ansie quotidiane, riesco a capire che sono in gran parte frutto della mia mente. Poi ci sono gli eventi esterni, come gli imprevisti, il comportamento del prossimo, ecc. Ma su tutto ciò, non ho comunque il controllo…
Allora voglio decidere di essere, il più possibile, qui e ora.
Voglio esercitarmi a dare il massimo della mia concentrazione all’ascolto, alle cose che faccio, alle situazioni che vivo, alle persone che incontro. Credo che questo possa essere anche un modo per dilatare il nostro tempo, sì, quello che non abbiamo mai… Un modo per “fissare” nella nostra memoria gli attimi della nostra vita, rendendoli più ricchi, più intensi. Più degni di essere vissuti!
L’invito a vivere con pienezza il presente, fa parte del pensiero di molti grandi saggi di tutte le epoche.
Malgrado tutta la nostra scienza e tutta la tecnologia che possediamo, o a causa di queste, siamo invece continuamente distratti dal presente e proiettati altrove con la nostra mente e i nostri pensieri.
Spesso siamo scontenti e preoccupati.
Siamo qui con il nostro corpo, ma non con la mente e il cuore.
Quasi dei “bipolari”, continuamente strapazzati tra euforie improvvise e depressioni ingiustificate. Troppi “modelli” da copiare, troppi desideri da appagare, troppe cose da possedere. Troppo “apparire” e troppo poco “essere”!
Allora fermiamoci e viviamo. Qui e ora!