Siamo “capaci” di ammalarci, siamo capaci di guarirci.
C’era già arrivato per intuizione il filosofo ateniese Antifonte, nel V sec. A. C.: “In tutti gli uomini è la MENTE che dirige il corpoverso la salute o verso la malattia, come verso TUTTO il resto” e ancora “Fate che il vaso sia mondo all’interno perché anche l’esterno lo sia” (Matteo 23, La Sacra Bibbia).
Lo studio psicoanalitico dell’isteria dimostrò come “l’apparato psichico abbia il potere di indurre modificazioni e sintomi anche gravi a carico del corpo.” Freud (1856-1939).
“L’inconscio parla attraverso il corpo, (sintomi e malattie) dicendo anche quelle cose che l’Io, la parte più evoluta e civile dell’uomo, non direbbe mai, ritenendole inopportune e censurabili…” Groddek (1866-1934).
Per Jung “il sintomo è una scappatoia dell’anima!” e questa credo sia la sintesi più appropriata per definire il concetto di PSICOSOMATICA.
Dice A. Jodorowski: “Il corpo grida quello che la bocca tace: lo stomaco arde quando la rabbia non riesce ad uscire. Le ginocchia dolgono quando il tuo orgoglio non si piega. Il corpo ingrassa quando l’insoddisfazione stringe. E così via…”
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La PSICOSOMATICA è quella parte della medicina e della psicologia clinica volta a ricercare la connessione tra un disturbo somatico e la sua possibile causa di natura psicologica. Più si avanza nella conoscenza e più si amplia il concetto di psicosomatica fino a dire che il corpo, attraverso le malattie, parla un linguaggio nascosto alla coscienza, che deve SOLO essere decodificato.
Ci sono tanti modi per affrontare le malattie: ci si può limitare ad andare dal medico e sperare in una cura efficace per tacitare il sintomo senza porci domande “ingombranti”, oppure chiederci (anche) cosa stiamo facendo contro noi stessi per cui il nostro “sistema” ci segnala, appunto attraverso la malattia, che qualcosa non va nella nostra esistenza.
La prima soluzione è apparentemente comoda, ma non migliorerà la nostra vita, la renderà solo apparentemente e momentaneamente più facile. La seconda – evidentemente più complessa – dovrà portare a chiederci cosa non va, cosa stiamo facendo contro noi stessi, a nostra insaputa.
Domanda certo più scomoda, che richiederà degli aggiustamenti spesso difficili.
Ci vuole coraggio. Il coraggio di AMARE NOI STESSI!
Il linguaggio della malattia va decodificato, quindi si va incontro a possibili cambiamenti a volte non proprio comodi. Meglio affidarsi ad esperti, per un lavoro che può essere difficile, forse anche lungo, ma efficace.
Ora poniamo di avere decodificato il linguaggio della malattia e di avervi posto rimedio. Adesso siamo pronti per guarire, aiutandoci con la Mente. Ci sono pratiche che riescono ad attivare proprio quella parte che accelera i processi di riparazione del nostro corpo. Le VISUALIZZAZIONI di autoguarigione che venivano usate fin dai tempi di Knos, quando i Sacerdoti e i Saggi, dopo una confessione pubblica, facevano immaginare la propria malattia – e quindi la propria guarigione – in uno stato modificato di coscienza. La malattia se ne andava! Il corpo guariva da sé.
Ma non solo. VISUALIZZAZIONI finalizzate a questo scopo, possono aiutarci nel processo di guarigione del corpo, ma anche a modificare comportamenti non graditi. Per esempio quel rossore che mi disturba tanto quando parlo in pubblico, oppure, nello sport, quel movimento che proprio il mio corpo non riesce a fare, oppure ancora quel modo di camminare che non mi piace e che non riesco a modificare, e tanto altro ancora più o meno impegnativo.
IO SONO QUELLO CHE PENSO DI ESSERE!
A cura della dott.ssa Marilena Conti, Psicologa, psicoterapeuta con orientamento ipnotico e psicosomatico
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